Press

features, reviews, interviews, quotes

FEATURES AND REVIEWS

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Internazionale n. 1541, “I rischi della presenza cinese nei porti italiani”, Mailys Pene-Lassus, 2023

Antinomie, “Paesaggio come performance. La fotografia di Andrea Botto”, Riccardo Venturi, 2022

Quadriennale di Roma, “Studio visit”, Riccardo Venturi, 2022

Rolling Stone, “Di roccia, fuochi e avventure sotterranee”, Francesca Orsi, 2021

Dagospia, “Clic! Ogni buco è galleria”, Gabriele Neri, 2021

Il Sole 24 Ore, “Che bello finire nel tunnel!”, Gabriele Neri, 2021

Domus, “Il futuro della fotografia d’autore è nelle commissioni private?”, Raffaele Vertaldi, 2021

Fotocrazia, “Sotto la pelle del pianeta”, Michele Smargiassi, 2021

Il Tascabile, “Di roccia, fuochi e avventure sotterranee”, Fabio Severo, 2021

Artribune, “Esce il libro fotografico dedicato al nuovo Ponte di Genova di Renzo Piano”, Angela Madesani, 2021

Hoepli, presentazione online del libro “Reviviscenza. Un ponte su Genova” fotografie di Andrea Botto, 2021

Phom, “La carta bianca di Andrea Botto”, 2020

Espoarte, “Reviviscenza. Un cantiere irripetibile negli scatti di Andrea Botto”, 2020

Esquire Russia 173, “The Reef”, 2020

Il Venerdì di Repubblica, “Noi che abbiamo visto il ponte”, 2020

IGtv, “Andrea Botto KA-BOOM The Explosion of Landscape”, Luca Panaro, 2020

Spazi Fotografici, “Una domenica italiana. Riflessioni sull’uso delle immagini al tempo dell’isolamento”, interventi di Giorgio Barrera, Andrea Botto, Marco Citron, Filippo Romano, web talk, 2020

Premio Graziadei per la Fotografia_Giornata del Contemporaneo 2019, MAXXI, Roma, tavola rotonda, 2019

Bolzano EXPLO Bozen_Convegno Internazionale di Esplosivistica, “Arte ed esplosivi. Quando la ricerca artistica incontra la tecnologia”, lecture, 2018

Alias/Il Manifesto, “Andrea Botto, dalla deflagrazione una diversa idea di paesaggio”, Daniele Capra, 2018

Centro Pecci Journal, “Apocalypse Now”, Włodek Goldkorn, 2016

Pagina 99, “La creativa distruzione che libera le città”, Lucia Tozzi, 2016

LUCANDREONI.COM, “Un immaginario già presente”, Luca Andreoni, 2015

We Heart, “TAKE COVER! Andrea Botto roams Europe armed with explosives and a camera — all in the name of art…”, Robe Wilkes, 2015

BBC Mundo, “El fotógrafo que retrata explosiones”, 2015

Der Greif Magazine, “Andrea Botto KA-BOOM”, Tiago Casanova, 2015

Atribune, “L’estate del 1945. In un libro d’artista firmato Andrea Botto”, Angela Madesani, 2014

A-N, “Top 10: the best photobooks of 2014”, Tim Clark, 2014

Photo-Eye, “Book of the Week: a pick by Andrea Botto”, 2014

Paris Photo – Aperture Foundation “PhotoBook Awards 2014 – First Photobook”, 2014

Photo-Eye, “Book of the Week: a pick by Nicolò Degiorgis”, 2014

Reminders Photobook Review #9, “19.06_26.08.1945”, Hajime Kimura, 2014

FrizziFrizzi, “19.06_26.08.1945, il ritorno a casa di un prigioniero diventa uno splendido progetto fotografico”, Simone Sbarbati, 2014

Fotografia Magazine, “KA-BOOM!”, Graziano Ferri, 2014

WIRED / Raw File, “A Photographer Obsessed With Controlled Explosions”, Jakob Schiller, 2014

Lens Culture, 2013

ZOOM Landscape special issue, Sara Namias, 2012

TIME Lightbox, “The 5th FotoBookFestival Dummy Award winners”, Jeffrey Ladd, 2012

Hippolyte Bayard, “Battlefields”, Fabio Severo, 2012

Orwell n.6, 2012

Il Riformista, 2012

3X3 Conversazioni sulla Fotografia, Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti, Camogli, 2012

“KRONAKA. Viaggio nel cuore oscuro del Nord”, Stefano Nazzi, Ed. Laterza, 2011 (front cover)

Flash Art #290, 2011

Camera Austria #107, 2009

ArtApp #2, “L’occhio sul mondo di tre fotografi italiani”, Salvatore Ligios, 2009

Cahier 02, “The Photoresque: landscape and modernity”, Geert Goiris, 2009

Territorio / Avventure dello sguardo, “Goodbye Alps! Turismi contemporanei nelle Dolomiti”, Francesco Infussi, 2008

DK Architecture, 2007

GEO n. 12, “Addio alle Alpi”, 2006

Quaderni di AFT #16, “Lo sguardo imperfetto”, a cura di Emanuele Piccardo, 2003

Interviews

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Doppiozero, “Andrea Botto. Prove tecniche di fine del mondo”, Mauro Zanchi, 2024

Fotoinnesti (podcast), “Andrea Botto: viaggio al centro dello sguardo”, Laura Manione, 2023

Domusweb, “Andrea Botto, il fotografo delle esplosioni e delle demolizioni”, Enrico Ratto, 2022

Il Fotografo n 328, marzo/aprile 2021, “Andrea Botto. Reviviscenza. Un ponte su Genova”, Gloria Viale, 2021

Rolling Stone, “Reviviscenza. Segni di memoria per un ponte su Genova”, Francesca Orsi, 2021

Tique, “Six Questions: Andrea Botto”, 2020

Leporello, “An Unexpected Influencer | Andrea Botto”, 2020

ATP Diary, “New Photography | Andrea Botto”, Mauro Zanchi, 2020

Photocaptionist, “Fotoromanzo Italiano in conversation with photo novel guru Jan Baetens”, 2018

American Suburb X, “Kaboom! Of Dynamite and Destruction”, Brad Feuerhelm, 2018

Foto Cult n. 147, “Il rabdomante”, Tobia Donà, 2017

Recover Magazine n. 34, “Click… Si demolisce. Quando l’immagine è tutto”, Massimo Viarenghi, 2016

ADtoday, “Obiettivo Architettura”, Sonia S. Braga, 2014

Hunger Magazine, “Andrea Botto: KA-BOOM”, Jordan Porteous, 2014

Pizza Digitale, “Le foto di Barbara – Andrea Botto”, Barbara Chloe Asnaghi, 2013

Urbanautica Photoschools, “Metadata#16: Andrea Botto”, Gaia Musacchio, 2013

Artribune Magazine, “Il futuro della Fotografia vol.II”, Valentina Tanni, 2013

LOLLOVE blog, “La fotografia indaga il paesaggio sardo. Lo sguardo da rabdomante di Andrea Botto”, Giaime Meloni, 2013

Hippolyte Bayard, “On documentary photography”, Fabio Severo, 2012

Landscape Stories, “Unstable Landscapes”, 2010

Quotes

Hans-Joachim Gögl
"Il lavoro di Botto offre una sorta di punto culminante in cui convergono molte delle funzioni chiave e dei punti di forza della fotografia. Vediamo la fotografia di paesaggio, ma ciò che viene mostrato qui è il paesaggio nel momento della sua trasformazione, dissoluzione, collasso – l’antitesi decostruttiva della celebrazione visiva del sublime romantico. Viviamo la tecnologia fotografica nella sua essenza, nella cattura di un momento irriproducibile che altrimenti sfuggirebbe alla nostra percezione. E, naturalmente, le foto di Andrea Botto sono anche dei documenti, la registrazione visiva di eventi storici che una comunità di individui vorrebbe ricordare per generazioni."

Hans-Joachim Gögl

Curatore
-
Ilaria Bonacossa
"Le immagini di Andrea Botto non descrivono semplicemente la realtà delle esplosioni, ma esplodono invece la nostra realtà catturandone l'unicità. L’autore sembra dirci che esiste la possibilità come collettività di condividere un momento nel tempo, invece di guardare gli schermi dei nostri telefonini ignorandoci a vicenda, mentre amplifichiamo la riproduzione della realtà."

Ilaria Bonacossa

Direttrice
-
Mauro Zanchi
"Oltre alla struttura progettuale e alla previsione del risultato finale, a Botto interessano le potenzialità plastiche dell’immagine quando si cerca di restituire l’esplosione come scultura effimera nella trasformazione dello spazio. Il medium fotografico è coinvolto non solo come dispositivo atto a cogliere e a prolungare la dimensione scultorea di un’esplosione - al di là della cattura di un istante che altrimenti sfuggirebbe alla percezione in un tempo più dilatato nella durata - ma anche per decostruire la celebrazione visiva del sublime romantico presente nel paesaggio, attraverso i passaggi di senso tra mondo tridimensionale e bidimensionalità."

Mauro Zanchi

Critico di arte e saggista
Riccardo Venturi
"Se a un primo livello di lettura l’opera di Andrea Botto ha come soggetto le demolizioni, a un secondo livello ha un carattere meta-fotografico, ovvero è una riflessione per immagini sullo stesso dispositivo fotografico. (...) Guardare queste fotografie è infatti anche assistere a un dialogo tra due sostanze chimiche: da una parte le reazioni fotochimiche che rendono possibile lo sviluppo, il fissaggio e la stampa dell’immagine fotografica, dall’altra la dinamite scoperta da Alfred Nobel nel 1867. Due processi chimici si specchiano, uno crea, l’altro distrugge, uno fa clic!, l’altro fa boom!. Due istanti dalla cui fusione dovrebbe nascere un’immagine."

Riccardo Venturi

Storico e critico di arte contemporanea
Francesco Zanot
"Tutto vacilla, trema e si spezza nelle fotografie di Andrea Botto, non solo il cemento delle costruzioni o la superficie delle montagne, ma anche l’univocità della nostra posizione e il canone del passato. Nell’offrire una visione della realtà, queste immagini impongono una sua revisione."

Francesco Zanot

Curatore
Tim Clark
"Quelle che possono apparire a prima vista come semplici documentazioni di esplosioni diventano via via più sfumate attraverso una strana sintesi di messa in scena e realtà, come se fossero delle performance organizzate per la fotocamera o anche il risultato di difetti nelle immagini."

Tim Clark

Editor in Chief / Director
-
William Guerrieri
"L'utilizzo del grande formato su un soggetto che si coglie in un tempo brevissimo, se non istantaneo, caratterizza il recente lavoro di Andrea Botto dal titolo KA-BOOM. Può sembrare paradossale utilizzare un mezzo lento per descrivere un fenomeno istantaneo come un'esplosione, ma l'esito di tale strategia ci permette di accedere a una nuova dimensione temporale e spaziale del fenomeno visivo. (...) In questo caso possiamo quindi immaginare una sorta di teatro del reale, capace di esplorare il confine esistente tra la staged photography e la classica pratica documentaria."

Francesca Fabiani
"Nei progetti di Botto sembra che la preoccupazione principale sia solo quella di mettere in chiaro, nell'atto di fotografare, i valori morali ed estetici che sottendono questa pratica, e forse anche le ansie che la caratterizzano."

Francesca Fabiani

Responsabile Fotografia Contemporanea e Rapporti Internazionali
-
Daniele De Luigi
"Le immagini di Botto, prese durante la realizzazione di una grande opera pubblica nella Pianura Padana, non mostrano direttamente l'esecuzione dei lavori, ma, sfruttando l'eccezionale illuminazione temporanea del cantiere, portano piuttosto la nostra attenzione sulle case e la gente del luogo. Questi ultimi sono gli spettatori passivi dei cambiamenti irreversibili in corso nel loro paesaggio."

Daniele De Luigi

curatore
-
Nicoletta Leonardi
"Nelle sue immagini notturne, popolate da figure umane dai contorni sfumati che osservano attonite il lavoro di demolizioni delle grandi ruspe, l'autore ha catturato il difficile rapporto tra le nuove infrastrutture su larga scala e le vecchie reti stradali locali."

Nicoletta Leonardi

Storico della Fotografia e Docente