Anno: 2004
Progetto pilota, prodotto e presentato in occasione del 32° Congresso Mondiale di Geologia, Firenze 2004
Consulenza scientifica: Dott. Marco Amanti _ ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Roma
C-Print da negativo a colori 4’x5′ montate su alluminio e cornice, 70×82 cm / 100×82 cm
Esposizioni: “Ereditare il Paesaggio”, a cura di G. Calvenzi e M. D’Alfonso
Museo del Territorio, Biella 2007
Biennale dell’Immagine, Chiasso 2008
Pubblicazioni: “Ereditare il paesaggio”, Electa, Milano 2008
Il territorio italiano è storicamente un paese periodicamente colpito da eventi catastrofici di ogni tipo, terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche ed eventi erosivi e franosi, molti dei quali, per la loro gravità ed imprevedibilità, hanno comportato la perdita di vite umane. In particolare i fenomeni franosi hanno causato in passato migliaia di morti e danni incalcolabili.
Il termine frana è generico e può essere semplicemente definito come “qualsiasi tipo di movimento di una massa di roccia terra e detrito lungo un versante, generalmente causato dalla forza di gravità”. I diversi tipi di frane hanno un impatto diverso sull’ambiente e sull’uomo, in funzione delle loro caratteristiche di movimento e del terreno su cui si sviluppano.
In generale movimenti franosi lenti e di grandi dimensioni recano danni a cose e infrastrutture ma non all’uomo che ha tempo di allontanarsi dalle zone a rischio. Al contrario movimenti rapidi, anche di piccole dimensioni possono implicare numerose vittime, che non hanno il tempo materiale di allontanarsi nel momento dell’evento.
Quando ambedue le caratteristiche di dimensione e velocità elevate si sommano, il disastro è difficilmente evitabile.
Al momento attuale non esiste una conoscenza omogenea e completa, a livello nazionale, della distribuzione dei fenomeni franosi. Per ovviare a questa lacuna il Servizio Geologico Nazionale, ora ISPRA, ha attivato un progetto di inventario di tali fenomeni con la collaborazione delle regioni. Il progetto denominato IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia) concluso nel 2005, ha censito centinaia di migliaia di siti sul territorio nazionale nei quali in passato si sono verificati, o al momento attuale sono stati identificati, tali fenomeni.
L’intento del progetto fotografico non è quello di alimentare un allarmismo cieco, ma piuttosto di arrivare ad una maggiore consapevolezza dell’argomento e ad un’approfondita conoscenza del territorio che si abita e si ha il diritto di continuare ad abitare. Lo scopo non è quindi definire un grado di pericolosità, ma piuttosto quali misure si possano e si debbano adottare per ridurlo fino ad un grado accettabile di sicurezza.
Analizzare le cause di un’instabilità, tenendole separate dagli effetti, permette di precisare sia la predisposizione all’instabilità sia le manifestazioni della stessa, offrendo così un quadro di approfondimento più dettagliato. L’esperienza artistica che nasce e si sviluppa in sinergia con la ricerca scientifica, raccogliendo e traducendo in immagine le tracce nel paesaggio e le testimonianze di chi lo abita, si pone come filtro tra gli enti territoriali preposti alla tutela del territorio e gli abitanti, esercitando nello stesso tempo uno stimolo nuovo ed interessante nei metodi di analisi e comunicazione degli studiosi.
Conoscere l’argomento è il primo passo verso una nuova consapevolezza dell’abitare ed un momento di sintesi importante che, fuori dai clamori e dalle polemiche che seguono un evento infausto, ha però poche possibilità di espressione.