“Se a un primo livello di lettura l’opera di Andrea Botto ha come soggetto le demolizioni, a un secondo livello ha un carattere meta-fotografico, ovvero è una riflessione per immagini sullo stesso dispositivo fotografico. (…) Guardare queste fotografie è infatti anche assistere a un dialogo tra due sostanze chimiche: da una parte le reazioni fotochimiche che rendono possibile lo sviluppo, il fissaggio e la stampa dell’immagine fotografica, dall’altra la dinamite scoperta da Alfred Nobel nel 1867. Due processi chimici si specchiano, uno crea, l’altro distrugge, uno fa clic!, l’altro fa boom!. Due istanti dalla cui fusione dovrebbe nascere un’immagine.”